Per effetto delle riforme pensionistiche introdotte negli ultimi decenni, le future pensioni saranno più basse rispetto all’ultima retribuzione percepita. Per questo motivo sempre più persone stanno scegliendo di integrare la pensione dovuta dallo Stato con un sistema previdenziale personalizzato. Vediamo in cosa consiste la pensione integrativa e come iniziare.
Pensione integrativa: cos’è?
La pensione integrativa è una forma di risparmio che si aggiunge alla pensione erogata dal sistema pubblico. È una forma di previdenza complementare che ha come finalità quella di garantire risorse sufficienti per mantenere un tenore di vita adeguato anche dopo aver smesso di lavorare.
Per incentivarne l’adozione, le pensioni integrative godono di un regime tutelato e fiscalmente vantaggioso. Inoltre, si tratta di uno strumento che può essere utile per affrontare emergenze durante la fase di contribuzione, cioè mentre si è ancora al lavoro, richiedendo anticipazioni e riscatti parziali o totali in caso di necessità.
Per costruire una propria pensione integrativa, si possono utilizzare diverse soluzioni. Fra questi c’è il fondo pensione, uno strumento di risparmio di lungo periodo che ha come finalità principale proprio l’integrazione pensionistica.
Inoltre i versamenti effettuati sul fondo pensione complementare sono deducibili dal reddito complessivo per un ammontare annuo non superiore a € 5.164,57.
Come funziona la pensione integrativa?
La pensione integrativa prevede tre fasi:
- Adesione – Attraverso l’adesione si prende la decisione di attivare una forma di pensione integrativa. In questa fase, è importante soprattutto considerare due fattori: la propria propensione al rischio e gli anni mancanti alla pensione pubblica. Molte forme di previdenza offrono percorsi “life cycle” all’interno dei quali la tipologia di investimento è calibrata automaticamente in funzione degli anni mancanti alla pensione.
- Contribuzione – Al momento dell’adesione, l’istituto apre a nome della persona una posizione individuale, che viene alimentata dai contributi versati nel corso degli anni e dai rendimenti maturati attraverso la gestione finanziaria. Si può contribuire versando anche il TFR, nei casi previsti dalla legge. La propria contribuzione individuale è flessibile: si possono modificare gli importi e sospendere o riprendere i versamenti in funzione delle proprie esigenze.
- Rendita – Quando si sono maturati i requisiti per la pensione pubblica, si può trasformare la propria posizione individuale in rendita, cioè la vera e propria pensione integrativa. Si ha inoltre la possibilità di richiedere la liquidazione della propria posizione individuale fino a un massimo del 50%.
E’ importante affidarsi fin da subito alla previdenza complementare. Anche piccole somme, versate in maniera costante sin dalla prima occupazione, contribuiranno ad accrescere la propria futura stabilità economica. Se hai dubbi riguardo a fondi pensione e previdenza complementare, vienici a trovare a Cittadella, Castelfranco Veneto, Camposampiero o Villafranca Padovana.