In una fase di grande cambiamento, con l’emergenza sanitaria ed economica in corso, vengono messe in discussione anche le nostre priorità. Una priorità che però sembra essere cambiata poco è la propensione degli italiani a stipulare una polizza.
In poche parole: gli italiani sanno veramente cosa significa assicurarsi e che vantaggi comporta? Certamente la cultura assicurativa nel nostro Paese non è molto sviluppata e questo non facilita la comprensione dei prodotti assicurativi e della loro efficacia.
L’IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni) con uno studio di maggio 2021 ha condotto una ricerca su un campione di 2053 intervistati di età compresa tra i 18 e 65 anni e sugli over 65, offrendo una rappresentazione della conoscenza assicurativa, della propensione comportamentale assicurativa, dell’alfabetizzazione al rischio, della fiducia e della comunicazione assicurativa. Consulta QUI la ricerca IVASS.
Il quadro che ne risulta è di una popolazione che non valuta attentamente il rapporto costi-benefici e conseguentemente troppo spesso sottostima il rischio. Il ritenere che esista la possibilità di calcolare la probabilità di tutti i fenomeni, anche quelli a prima vista imprevedibili come crisi finanziarie, guerre, catastrofi naturali, pandemie, oltre ad essere scorretto, influisce pesantemente sui comportamenti precauzionale delle persone.
I dati
- Gli indici sulla conoscenza di base e sulla conoscenza dei prodotti assicurativi mostrano punteggi poco confortanti: in una scala da 0 a 100, la conoscenza di base si attesta su 40,6 e la conoscenza dei prodotti assicurativi su 20,1.
- L’indice sull’avversione al rischio degli italiani è di 60,2 (su una scala da 0 a 100). Si riscontra che chi è più avverso al rischio (ovvero chi non vuole rischiare ed ha paura dell’incertezza) è più propenso a stipulare polizze, anche non obbligatorie. Per quanto riguarda i timori più sentiti per il presente o il futuro emergono i problemi di salute per malattie o infortuni (76,7%), seguiti dalla paura di perdere reddito.
- Il 68,7% delle persone, soprattutto di sesso maschile (72,3%), si ritiene molto competente in materia assicurativa e non si affida né ai consigli dell’assicuratore né a fonti informative esterne. Dato preoccupante poichè si tende a non confrontarsi con gli specialisti del settore.
- D’altra parte però si registra un confortante 67,6% per quanto riguarda l’indice di fiducia. Gli italiani quindi tendono comprensibilmente a fidarsi molto del consulente assicurativo quando si tratta di discutere i termini di una polizza.
Bassa scolarizzazione, poca fiducia nei propri intermediari assicurativi, bassa considerazione dei fattori di rischio sono le motivazioni che hanno influenzato la cultura assicurativa in Italia negli ultimi tempi.
Risulta evidente che, nonostante la fiducia riposta negli specialisti di settore, si tende troppo spesso a sopravvalutare le proprie conoscenze, senza confrontanrsi con i consulenti che hanno una visione a 360° del mondo assicurativo e previdenziale.
Per qualsiasi dubbio su polizze, assicurazioni, fondi pensione e risparmio, puoi venirci a trovare in agenzia a Cittadella, Castelfranco Veneto e Camposampiero.
Leave A Comment
You must be <a href="https://lasicurasrl.it/wp-login.php?redirect_to=https%3A%2F%2Flasicurasrl.it%2F2022%2F02%2F08%2Fcultura-assicurativa-in-italia-e-davvero-cosi-bassa%2F">logged in</a> to post a comment.