Cresce l’attenzione delle imprese verso gli investimenti Esg, acronimo di Environmental, Social, Governance. Si tratta di investimenti verso soggetti economici e progetti che rispettano alcune istanze ambientali (smaltiscono correttamente i rifiuti, hanno una bassa impronta idrica, non incentivano la deforestazione), sociali (come la collaborazione con le comunità locali, le buone condizioni di lavoro ai dipendenti, le norme della sicurezza sul lavoro), di governance (ad esempio non attuano misure sospette come l’apertura di filiali offshore per eludere il fisco, riconoscono ai dirigenti stipendi non sproporzionati rispetto ai dipendenti).
I clienti sono sempre più attenti a fare una spesa responsabile e percepiscono come un valore aggiunto il fatto che il loro acquisto non abbia impatti negativi sull’ambiente circostante. Al trend Esg è dovuta la recente diffusione tra gli strumenti finanziari dei green bonds, letteralmente obbligazioni verdi, che sempre più imprese scelgono perché servono a testimoniare una coscienza ambientale. Nel caso di Unipol, sui 47,8 miliardi di asset sottoposti a monitoraggio, il 98,2% corrisponde ai criteri Esg. Ma non finisce qui l’impegno di Unipol: il gruppo infatti a fine 2018 ha investito 326 milioni di euro per dare attuazione all’agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile (SDGs), di cui 233 milioni di euro sono stati destinati a energie rinnovabili. Nei progetti del gruppo la somma investita arriverà a 600 milioni nel 2021.
Questa scelta, spiega Marisa Parmigianini, responsabile sostenibilità di Unipol, significa passare dal “non fare del male” ad “agire attivamente per fare il bene”. Nello specifico Unipol ha selezionato fondi che investono in società che si occupano della produzione di fotovoltaico, eolico e idroelettrico. Ha finanziato progetti di efficientamento energetico, come il rifacimento di impianti di illuminazione pubblica e privata e la riconversione di impianti di produzione separata (termica ed elettrica) a impianti di cogenerazione o trigenerazione.
Un importante incentivo per proseguire su questo trend arriva dall’Europa. Infatti l’Eiopa, l’autorità di vigilanza europea nel settore assicurativo, in occasione della revisione di Solvency II prevista per il 2020, sta valutando di proporre un alleggerimento dei requisiti di capitale per gli investimenti indirizzati verso comparti Esg.
Un altro obiettivo dell’Eiopa è di stabilire parametri comuni per la definizione degli investimenti Esg.
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